Professione forense

Ministero della Giustizia: al via l’indagine statistica su avvocati stabiliti e integrati

Redazione
avvocato

A seguito della rilevata necessità da parte del Ministero della Giustizia di aggiornare i dati statistici sui professionisti che esercitano la professione forense in Italia con un titolo professionale acquisito in altro paese UE, il Consiglio Nazionale Forense è stato sollecitato a raccogliere i dati rilevanti relativi sia gli avvocati stabiliti, sia gli avvocati integrati, sulla scorta della ricerca condotta nel 2014.

Ebbene, ricevuti dal CNF i primi dati relativi al numero attuale degli stabiliti iscritti alla sezione speciale dell’albo tenuto dai Consigli circondariali, il Ministero della Giustizia fa sapere che intende svolgere un’indagine approfondita per verificare lo stato di applicazione della direttiva 98/5/CE e del d.lgs. n. 96/2001 di attuazione in materia di diritto di stabilimento.
Pertanto, il Ministero chiede la collaborazione di tutti i Consigli dell’Ordine, tramite la compilazione di un questionario appositamente predisposto, così da constatare l’ampiezza del fenomeno e valutare l’eventuale sussistenza di situazioni anomale ed escludere ogni qualsivoglia ipotesi di abuso del diritto di stabilimento.

In particolare, i dati che vengono richiesti sono i seguenti:

  • numero complessivo degli avvocati stabiliti iscritti nella sezione speciale dell'albo tenuta dal Consiglio, precisando lo Stato UE di provenienza nel quale hanno acquisito il titolo professionale e la cittadinanza;
  • numero degli avvocati stabiliti iscritti nel periodo 2015-2020, precisando il numero delle domande di iscrizione presentate, il numero delle domande accolte, lo Stato UE di provenienza e la cittadinanza;
  • numero complessivo degli avvocati integrati nell'albo ordinario, a seguito di esercizio professionale con il titolo di origine per tre anni, sempre precisando lo Stato UE di provenienza e la cittadinanza;
  • numero degli avvocati integrati nel periodo 2015-2020, precisando il numero delle domande di integrazione presentate, il numero delle domande accolte, l’anno (o gli anni) nel quale il richiedente si era iscritto nella sezione speciale dell’albo degli avvocati stabiliti, lo Stato UE di provenienza, la cittadinanza.

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