Professione forense

L’avvocato può essere censurato se non acquisisce i crediti formativi nel triennio

Redazione

Il Consiglio Distrettuale di Disciplina applicava la sanzione della sospensione dall’esercizio della professione forense nei confronti di un avvocato che non aveva conseguito, nell’arco del triennio, alcun credito formativo.

L’avvocato, con il ricorso davanti al CNF, denunciava quindi l’illegittimità della sanzione irrogata, sostenendo che il Consiglio Distrettuale di Disciplina avesse confuso l’obbligo di aggiornamento professionale con l’obbligo di frequentare i corsi di formazione, omettendo di considerare la sua conoscenza reale del diritto. Il ricorrente, inoltre, riteneva la sanzione della sospensione eccessiva e sproporzionata.

Il CNF, con la sentenza n. 197/2022, accoglie il ricorso solo in riferimento a quest’ultima doglianza, applicando in luogo della sospensione la sanzione disciplinare della censura, ritenendo la prima obiettivamente eccessiva.

Per quanto riguarda, invece, la questione dell’illegittimità della sanzione, il Consiglio Nazionale Forense ricorda che «il dovere di competenza di cui all’art. 14 del codice deontologico forense (art. 12 codice previgente) - che costituisce il presupposto dell’obbligo di aggiornamento professionale previsto dall’art. 15 del codice deontologico forense (art. 13 codice previgente) - ha la finalità di garantire la parte assistita che l’accettazione dell’incarico da parte dell’avvocato implicitamente racchiuda il possesso di quella preparazione professionale acquisita, appunto, con la regolare frequenza delle attività di aggiornamento».

Inoltre, il CNF, rammenta che il Consiglio di Distrettuale di Disciplina gode di un’ampia discrezionalità in merito all’assunzione e alla valutazione delle prove (Cass. n. 5299/2019).

Pertanto, nel caso di specie, la decisione impugnata non sembra censurabile, non avendo l’avvocato nemmeno contestato la mancata acquisizione dei crediti.

Al contrario, secondo il CNF, l’avvocato si è limitato a richiamare la propria competenza in materia di diritto, dimenticando però che è proprio l’acquisizione dei crediti professionali lo strumento con il quale si può provare l’aggiornamento professionale richiesto dal codice deontologico.

Per questi motivi, il Consiglio Nazionale Forense non accoglie il motivo di ricorso.

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