Equo compenso: l’ordine di Potenza sulla scia del COA di Milano
Con la delibera del 21 febbraio 2019, il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Potenza condivide estensivamente il contenuto della delibera del COA di Milano in tema di equo compenso dello scorso 14 febbraio.
Equo compenso. In particolare, il Consiglio ha deliberato all’unanimità di invitare formalmente gli enti pubblici, le società private non rientranti nelle categorie delle microimprese o delle PMI e ogni altro soggetto destinatario delle disposizioni in materia ad astenersi dal proporre o dallo stipulare con gli avvocati convenzioni o accordi professionali che violino o eludano le vigenti disposizioni sull’equo compenso.
A tal proposito verrà garantito agli avvocati un compenso proporzionato alla qualità e alla quantità del lavoro svolto, nonché al carattere e al contenuto della prestazione legale, e comunque non inferiore ai parametri del regolamento di cui al decreto del Ministero della Giustizia ex art. 13, comma 6, l. n. 247/2012.
Assolvendo ad una funzione di tutela e di esatta applicazione delle disposizioni sull’equo compenso, la delibera rammenta che la violazione della normativa comporta la sanzione della nullità delle pattuizione difformi e assume rilevanza di illecito deontologico.