Previdenza forense

Sospensione dei termini: Cassa Forense chiarisce il contenuto della delibera

Redazione
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Chiarimenti. La delibera di sospensione dei termini fino al 30 settembre 2020 si riferisce gli adempimenti e ai versamenti di ogni tipo di contribuzione dovuta dagli iscritti nel periodo compreso tra l’11 marzo 2020 al 30 settembre 2020.
Pertanto, chiarisce Cassa Forense, «oltre alle ordinarie scadenze, note a tutti gli iscritti e già cadenzate, riguardanti la contribuzione minima obbligatoria (rientrano nel periodo di sospensione le rate scadenti al 30.04.2020 e 30.06.2020) ed i versamenti in autoliquidazione (rientra nel periodo di sospensione la rata scadente al 31.07.2020) sui redditi (al pagamento sono tenuti gli iscritti che nel 2019 hanno prodotto redditi non coperti dalla contribuzione minima) e sui volumi d’affari del 2019 (al pagamento, stante l’abolizione temporanea del contributo integrativo minimo, sono tenuti tutti gli iscritti che abbiano emesso almeno una fattura nel corso del 2019), per lo stesso periodo sono allo stesso modo sospesi tutti i termini e gli adempimenti contributivi usualmente riscossi tramite: ruoli esattoriali già affidati all'Agenzia delle Entrate Riscossione; rateazioni dirette già concesse dalla Fondazione».
Inoltre, continua la Cassa, sono «sospesi i termini e differiti i pagamenti di tutta una serie di istituti propri della normativa previdenziale forense e che comportano oneri, obbligatori e/o volontari, da parte degli iscritti, tra i quali: regolarizzazione spontanea; accertamento per adesione; retrodatazione; riscatto; ricongiunzione; iscrizione per ultraquarantenni; integrazione volontaria della contribuzione minima soggettiva; recupero di anni inefficaci per intervenuta prescrizione». Ognuno, viene precisato, potrà decidere se eseguire il pagamento entro il termine inizialmente assegnato o differirlo al 30 settembre 2020 e il ritardo non comporterà alcun interesse o sanzione.

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