Processo Penale

L’antiriciclaggio tra forme di prevenzione e obblighi di segnalazione

Redazione

Il riciclaggio. Il rischio riciclaggio è talmente alto e potenzialmente foriero di danni per l'economia e i mercati da costringere il legislatore a continui interventi. Essere al passo con i tempi e con l'evoluzione del sistema economico che offre possibilità, fino a poco fa impensabili, di muovere in breve tempo ingenti capitali, è dunque un'esigenza insopprimibile. Il risultato è un sistema normativo in continua evoluzione, anche per il costante sforzo del legislatore comunitario.
 

Quando l'azione del legislatore penale non basta. Sul piano tecnico-giuridico, è ormai un dato di fatto che la repressione del riciclaggio da sola non garantisce risultati soddisfacenti. L'azione del legislatore penale, infatti, nonostante la minaccia di una sanzione elevata, finisce per intervenire quando i danni della condotta illecita si sono già prodotti. 

Soggetti coinvolti. Pertanto, accanto a questa tipologia di intervento, si riscontra una marcata tendenza preventiva che si sostanzia nella previsione di adempimenti sempre più stringenti da parte di un numero di soggetti sempre più ampio, laddove coinvolti in operazioni sensibili al rischio di riciclaggio. E tale sistema preventivo è così importante da essere accompagnato da sue proprie sanzioni che prescindono dalla realizzazione dei reati di cui agli artt. 648-bis ss. c.p.
Per approfondire il tema si rimanda alla Bussola “Antiriciclaggio” presente sul Portale Giuffrè Francis Lefebvre Il Penalista. Il documento precisa quali sono le Autorità preposte al contrasto del riciclaggio, quali sono gli obblighi di adeguata verifica della clientela e l’obbligo di segnalazione delle operazioni sospette, nonché quello di astensione.

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