Il COA di Bari si unisce all’appello per il rispetto del principio dell’equo compenso. Con delibera dello scorso 13 dicembre 2018, prendendo atto dell’invito già rivolto ad enti pubblici e imprese private per rivedere le convenzioni legali già in essere con i propri iscritti, ha sottolineato l’illegittimità dell’offerta gratuita di prestazioni professionali «in quanto, oltre ad essere carente dei requisiti della serietà e dell’affidabilità, si pone in contrasto con la prescrizione recata dall’art. 2 d.m. n. 55/2014 (parametri), secondo cui “il compenso dell’avvocato è proporzionato all’importanza dell’opera”».
Sulla base di tale premessa, la delibera ricorda che «preventivare compensi per prestazioni professionali inferiori a quelli ritenuti equi dalla vigente normativa costituisce violazioni dei precetti deontologici del decoro e della dignità che debbono sempre governare l’esercizio della professione forense».
Gli avvocati sono dunque invitata ad evitare preventivi con compensi inferiori a quelli minimi.