Sono state pubblicate le linee generali per la formulazione dei quesiti da porre durante la prova orale dell’esame di abilitazione alla pratica forense.
Al candidato dovrà essere posto un caso pratico (su una materia da lui preventivamente scelta tra diritto civile, penale ed amministrativo) rispetto al quale egli dovrà prospettare, nelle vesti del legale, una soluzione giuridica espressiva di una linea difensiva. Il quesito, quindi, dovrà essere concepito come una fattispecie concreta che potrebbe presentarsi nella realtà ad un avvocato e non potrà essere meramente sostanziale o processuale, ma dovrà valorizzare entrambi i profili. Il caso, inoltre, dovrà essere impostato in modo tale da partire dal diritto sostanziale, dando poi rilievo ad uno o più profili di diritto processuale, e non viceversa.
La struttura delle domande dovrà essere per quanto possibile uniforme ed articolata nel seguente modo:
Lo svolgimento della prova durerà complessivamente un’ora, suddivisa in trenta minuti per l’esame preliminare del quesito e altri trenta per la discussione vera e propria. Durante la prima fase sarà possibile consultare codici, leggi e decreti.
Le commissioni d’esame, infine, dovranno attenersi nella valutazione dei candidati ad alcuni criteri, tra cui: la padronanza nell’uso del linguaggio giuridico, la capacità di individuare i nuclei problematici, le questioni di diritto, gli istituti sostanziali e processuali coinvolti e la capacità di argomentare adeguatamente e in modo persuasivo la soluzione del caso.