Nel comunicato del 13 dicembre 2021, AIGA (Associazione Italiana Giovani Avvocati) ha espresso profonda preoccupazione per il recente episodio accaduto ad una giovane praticante che rischiava di non sostenere la seconda prova dell’esame di abilitazione alla professione forense, poichè incinta. Ella, infatti, ha dovuto presentare ricorso al TAR in seguito al rinvio concesso dalla commissione esaminatrice, posticipato, però, di soli 9 giorni rispetto alla data in cui avrebbe dovuto sostenere regolarmente la prova.
Il TAR, accogliendo la domanda, ha sottolineato la «assoluta preminenza delle ragioni di tutela della salute della donna in stato di gravidanza e del nascituro, ordinando di disporre una seduta di esami suppletiva in una data compatibile con lo stato di salute della ricorrente».
Proprio per questi motivi, Il Presidente dell'AIGA ritiene «necessario che venga introdotta la previsione, all’interno del bando che indice l’esame di avvocato, di una particolare ipotesi di legittimo impedimento per gravidanza a rischio, che preveda la possibilità di svolgere le prove di esame entro un termine a partire dalla fine dell’impedimento, attraverso la predisposizione di una seduta di esami suppletiva», in quanto «è inaccettabile che la concessione e la durata di un rinvio per gravidanza a rischio vengano lasciate alla mera discrezionalità delle commissioni esaminatrici. Diventare madri è un diritto che non deve costituire un ostacolo all’accesso alla professione».