Ieri si è riunito a Palazzo Chigi il Consiglio dei Ministri, sotto la presidenza del Presidente Mario Draghi ed ha approvato all’unanimità gli emendamenti governativi al disegno di legge recante “Delega al Governo per l’efficienza del processo penale e disposizioni per la celere definizione dei procedimenti giudiziari pendenti presso le corti d’appello”, proposti dal Ministro della Giustizia, Marta Cartabia.
Tra i punti salienti della riforma del processo penale troviamo:
- la proroga di un anno in Appello (tre complessivi, quindi) e di 6 mesi in Cassazione (un anno e sei mesi totali) per reati gravi e di particolare complessità tra cui associazione a delinquere semplice di tipo mafioso, traffico di stupefacenti, violenza sessuale, rapina, estorsione, sequestro;
- la riduzione del 25% dei tempi di durata medi dei procedimenti;
- la rideterminazione dei termini di durata delle indagini preliminari;
- la limitazione dell’utilizzo dell’udienza preliminare per i reati di particolare gravità;
- la possibilità del PM di poter ricorrere in appello;
- l’introduzione di un nuovo mezzo di impugnazione straordinaria in Cassazione, al fine di poter dare esecuzione alle pronunce della CEDU.
Ora la parola passa al Parlamento.