Il CNF ha trasmesso ai COA la nota del Ministero della Giustizia dello scorso 28 maggio 2021 relativa alla verifica delle qualifiche di Abogado (Spagna) e Avocat (Romania) presso il sistema IMI (Internal Market Information System) in modo da assicurare l’omogeneità di interpretazione in materia.
Facendo seguito alla richiesta di un COA di verifica delle qualifiche di Abogado e Avocat, il Ministero della Giustizia ha dapprima ricordato che «l’unica autorità competente cui rivolgersi al fine di verificare la validità del titolo di avokat acquisito in Romania è costituita dalla Uniunea Nationala a Barourilor in Romania (U.N.B.R.)». Si tratta infatti dell’unico soggetto indicato dalla Romania come autorità competente ad operare in questa materia tramite il sistema di cooperazione tra autorità degli Stati membri dell’Unione Europea IMI.
Sul tema sono stati numerosi gli interventi dello stesso Ministero, del CNF, ma anche giurisprudenziali con la sentenza della CGUE del 25 novembre 2020 (causa C-191/20) e la pronuncia delle Sezioni Unite n. 34441 del 24 dicembre 2019.
Quanto ai titoli di abogado acquisiti in Spagna, la nota ricorda che «secondo la normativa vigente (legge n. 34/2006) i laureati devono frequentare un master e superare un esame di stato che, ai sensi della “Disposicion adicional novena. Titulos extranjeros homologados” della legge n. 34/2006, solo chi ha presentato richiesta (solicitud) di omologa del proprio titolo straniero (per la Spagna quindi italiano nei casi in esame) di laureato in diritto entro il 31 ottobre 2011 può iscriversi ad un Colegio de abogados senza dover frequentare un master né sostenere l’esame di stato». Dopo il 31 ottobre 2021, secondo la sopravvenuta normativa, è invece necessaria la frequentazione di un master e il superamento dell’esame di stato.
Nella prassi sono comunque state osservate diverse modalità per conseguire la qualifica di abogado in Spagna, spesso ritenute non idonee dal Ministero per il riconoscimento. Sul tema è intervenuto anche il TAR Lazio con la sentenza n. 3066 del 19 marzo 2018.