Professione forense

Gli interventi del PNRR per la riforma della Giustizia

Redazione

il Piano nazionale di ripresa e resilienza prevede alcuni interventi per «riportare il processo italiano a un modello di efficienza e di competitività».

Tra questi:

ASSUNZIONI
- 16.500 addetti ufficio per il processo;
- 180 laureati IT;
- 280 diplomati IT;
- 150 architetti e ingegneri;
- 70 geometri e periti;
- 200 laureati e 400 diplomati da impiegare in contabilità;
- 40 statistici e 30 ingegneri gestionali;
- 3000 operatori da inserire come data entry;
- 1060 funzionari di coordinamento organizzativo.

UFFICIO PER IL PROCESSO
L’ufficio per il processo mira ad affiancare al Giudice un team di personale qualificato di supporto, per agevolarlo nelle attività preparatorie del giudizio e in tutto ciò che può velocizzare la redazione di provvedimenti. L’obiettivo principale di questo intervento è quello di:
- abbattere l’arretrato;
- ridurre la durata dei procedimenti civili e penali.

Per le unità impiegate nell’ufficio del processo si prevede la possibilità del rilascio dell’attestato di lodevole servizio che diventa titolo preferenziale nei concorsi pubblici, nonché titolo per l’accesso al concorso in magistratura

DIGITALIZZAZIONE
Gli obiettivi in questo campo mirano:
- alla digitalizzazione delle procedure;
- alla digitalizzazione degli archivi relativi ai procedimenti civili e della Corte Suprema di Cassazione;
- allo sviluppo di un progetto dedicato (Data Lake) che consenta di valorizzare, nella formazione della conoscenza del processo e nell’analisi dei dati e dei documenti, un patrimonio aggiuntivo di enorme rilevanza per l’utilizzo e per l’elaborazione dei dati giudiziari.

RIFORMA DEL PROCESSO CIVILE
Per la riforma del processo civile si avranno interventi sulle aree più disfunzionali:
- maggiore concentrazione delle attività tipiche della fase preparatoria ed introduttiva;
- soppressione delle udienze potenzialmente superflue;
- riduzione dei casi nei quali il Tribunale è chiamato a giudicare in composizione collegiale;
- migliore ridefinizione della fase decisoria, con riferimento a tutti i gradi di giudizio.
 

RIFORMA DEL PROCESSO PENALE
Il Governo punta a:
- semplificare e razionalizzare il sistema degli atti processuali e delle notificazioni;
- elaborare interventi sulla fase delle indagini e dell’udienza preliminare, finalizzati ad assicurare scansioni temporali più certe e stringenti;
- ampliare la possibilità di ricorso ai riti alternativi;
- predisporre regimi volti a garantire maggiore selettività nell’esercizio dell’azione penale e nell’accesso al dibattimento;
- assicurare che al giudizio di appello si giunga mediante un accesso ragionevolmente selettivo;
- definire i termini di durata dei processi.

RIFORMA DELL'ORDINAMENTO GIUDIZIARIO
Gli Obiettivi in questo ambito sono:
- ottenere un generale miglioramento sull’efficienza e sulla complessiva gestione delle risorse umane;
- garantire un esercizio del governo autonomo della magistratura libero da condizionamenti esterni.

RIFORMA DELLA GIUSTIZIA TRIBUTARIA
Il contenzioso tributario è una componente molto importante dell’arretrato che si è accumulato dinanzi alla Corte di Cassazione.
In questo ambito si mira a:
- ridurre il numero di ricorsi in Cassazione in modo da decidere più speditamente, oltre che in modo adeguato;
- ampliare l’organico della Sezione tributaria della Corte di Cassazione;
- revisionare l’istituto della mediazione.

EDILIZIA GIUDIZIARIA
Nel PNRR particolare attenzione viene rivolta alla riqualificazione, valorizzazione del patrimonio immobiliare in chiave ecologica e digitale, e si punterà a:
- razionalizzare i consumi e garantire la sostenibilità economica, ambientale e sociale degli interventi attraverso l’utilizzo di materiali sostenibili e l’ammodernamento degli impianti tecnologici;
- adeguare le strutture, riducendo la vulnerabilità sismica di edifici;
- strutturare analisi di tipo energetico, finalizzate a massimizzare l’efficienza energetica e minimizzare consumi e impatto ambientale.
- garantire la dignità delle condizioni di vita e la vivibilità degli spazi di detenzione in un contesto di costante valorizzazione e riqualificazione del patrimonio demaniale;
- colmare la mancanza di spazi funzionali indispensabili per meglio consentire gli obiettivi di riabilitazione;
- garantire l’esecuzione della pena detentiva nel suo scopo di rieducazione e risocializzazione.

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