Professione forense

Il CNF agli Stati Generali delle Professioni Italiane

Redazione

Si è svolta ieri, 4 giugno 2020, la manifestazione degli Stati Generali delle Professioni Italiane a cui ha preso parte anche il Consiglio Nazionale Forense.
Ebbene, circa 2,3 milioni di professionisti iscritti agli ordini professionali si sono riuniti per «rivendicare il loro ruolo economico, sociale e sussidiario di fronte a un Governo che – con il decreto Rilancio – ha disatteso, in tutto o in parte, le richieste di una componente essenziale del Paese».
Durante la manifestazione è intervenuta anche la Presidente del CNF Maria Masi, la quale ha dichiarato che «il decreto Rilancio declina un trattamento differenziato che non tiene conto evidentemente delle difficoltà e delle problematiche rese note dagli avvocati sin dall'inizio dell'emergenza sanitaria. La scelta di escludere avvocati e professionisti dalle misure di sostegno economico appare, oltre che ingiustificata, a tratti punitiva nei confronti di un settore determinante per l’economia del Paese al pari delle altre realtà produttive».
«L'avvocatura» - ha aggiunto la Presidente del CNF - «rischia di uscire da questa crisi ancora più indebolita considerando che non può contare su fondi economici di sostegno all’attività che, ad oggi, è ancora sospesa perché sospesa è la Giustizia. Una mancata ripartenza dell’attività giudiziaria che arreca agli avvocati ulteriori danni mentre gli oneri economici e fiscali a loro carico non sono né sospesi né ridotti».
Infine, ha concluso Maria Masi, «si rischia così per la categoria forense un indebolimento che non può essere tollerato e giustificato anche e soprattutto in considerazione del ruolo sociale assolto dall'avvocatura a favore dei cittadini e dei soggetti fragili».

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