La Consulta ha depositato le attese motivazioni sulla dichiarata incostituzionale delle norme della legge n. 3/2019 che, in assenza di una disciplina di diritto intertemporale, stava portando, alla luce del diritto vivente (ribaltato dall’odierna pronuncia) all’applicazione retroattiva delle norme dell’inizio della fase esecutiva sulla mancata sospensione dell’ordine di carcerazione in caso di condanna per delitti contro la pubblica amministrazione (art. 656, comma 9, lett. a, c.p.p.) in quanto inseriti nei delitti di prima fascia del 4-bis dell’ordinamento penitenziario, che ha visto per l’appunto la sua implementazione da parte della “spazzacorrotti” a tutte le fattispecie incriminatrici cucite addosso alla figura del “corrotto”, che si aggiunge a quelle del “mafioso” e del “terrorista”.
Per conoscere i dettagli della pronuncia della Corte Costituzionale, sul quotidiano di informazione giuridica dirittoegiustizia.it è stato pubblicato un contributo a firma dell’Avv. Carmelo Minnella.