L’emissione del decreto ingiuntivo “nelle mani” dell’avvocato?
La proposta di legge presentata dal Presidente della Commissione Giustizia del Senato, Andrea Ostellari, recante «Modifiche al procedimento monitorio ed esecutivo per l’effettiva realizzazione del credito» prevede che sia l’avvocato del creditore ad emanare direttamente il decreto ingiuntivo, “bypassando” così il preventivo filtro del giudice civile.
Il futuro del decreto ingiuntivo. L’iniziativa del senatore ha come fine quello di «semplificare e deburocratizzare» la gestione del ricorso al decreto ingiuntivo, quale procedura piuttosto frequente nei tribunali civili italiani. In particolare, secondo la procedura prospettata, spetterebbe al difensore di parte accertare gli elementi di cui all’art. 633 c.p.c., riprodotto dal disegno di legge nel nuovo art. 656-bis, eliminando il mero accertamento notarile svolto dai giudici civili che rappresenta un notevole costo per l’amministrazione della giustizia.
In tal senso, si otterrebbe oltre che una riduzione dei costi del contenzioso civile, anche l’accelerazione dei tempi per l’ottenimento di un provvedimento monitorio e, dunque, lo snellimento dell’arretrato civile pendente.
Resta comunque inalterata la possibilità del debitore di procedere all’opposizione ma con alcune innovazioni che riguardano, in particolare, la sua introduzione, che avverrà con ricorso e non più con citazione, sempre con il fine di accelerare i tempi procedurali.