Droga, per la Consulta la pena minima di otto anni è sproporzionata
Con sentenza n. 40/2019, la Consulta ha affermato l’illegittimità costituzionale dell’art. 73, comma 1, del Testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti nella parte in cui prevede come pena minima edittale la reclusione di otto anni anziché di sei.
Pena sproporzionata. Per la Corte la differenza di ben quattro anni tra il minimo della pena previsto per la fattispecie ordinaria, ossia otto anni, e il massimo di essa stabilito per la fattispecie di più lieve entità, ossia quattro anni, rappresenta «un’anomalia sanzionatoria» che si pone in contrasto con i principi costituzionali di eguaglianza, proporzionalità, ragionevolezza e della funzione rieducativa della pena. Tale soluzione sanzionatoria, precisa la Consulta, « non costituisce un’opzione costituzionalmente obbligata e quindi rimane possibile un diverso apprezzamento da parte del legislatore».