Deontologia forense

Un avvocato può amministrare una società che gestisce condomini? La parola del CNF

Redazione
condominio

Questione. Il COA di Santa Maria Capua Vetere si è rivolto al Consiglio Nazionale Forense ponendo una questione in merito alla compatibilità tra l’esercizio della professione forense e la contemporanea assunzione della carica di amministratore unico di una società di persone o di capitali avente come unico oggetto sociale la gestione di condomini.

Incompatibilità. Il CNF afferma che non sussiste alcuna incompatibilità tra l’esercizio della professione forense e lo svolgimento di attività di gestione di condomini. Tuttavia, dall’analisi della fattispecie, è emerso che l’iscritto non si è limitato a svolgere l’attività di amministratore di condominio, ma ha assunto al contempo la carica di amministratore di società avente ad oggetto l’attività di gestione del condominio. Pertanto, deve ritenersi operante la disposizione di cui all’art. 18, lett. c) l. n. 247/2012, secondo la quale «l’esercizio della professione forense è incompatibile con la qualità di socio illimitatamente responsabile o di amministratore di società di persone, aventi quale finalità l’esercizio di attività di impresa commerciale, in qualunque forma costituite, nonché con la qualità di amministratore unico o consigliere delegato di società di capitali, anche in forma cooperativa, nonché con la qualità di presidente di consiglio di amministrazione con poteri individuali di gestione». In base alla norma, dunque, l’incompatibilità può considerarsi esclusa solo se l’oggetto dell’attività della società «è limitato esclusivamente all’amministrazione di beni, personali o familiari, nonché per gli enti e consorzi pubblici e per le società a capitale interamente pubblico».

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