Deontologia forense

Esami avvocato: le dimissioni del commissario sono immediatamente efficaci

Redazione
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Con sentenza n. 73/19, il CNF si è pronunciato sulla natura non recettizia delle dimissioni dalla carica di componente della commissione per gli esami di avvocato e dunque sulla loro efficacia immediata quale dies a quo per l’ineleggibilità al COA.

La fattispecie. Rassegnate le dimissioni dalla carica di componente della commissione per gli esami di avvocato, tizia presentava contestualmente la candidatura per il rinnovo del Consiglio dell’Ordine. Successivamente prendeva parte sia alle elezioni forensi, sia alla riunione della commissione di esami relativa alla fase iniziale delle operazioni di correzione degli elaborati scritti. Per la sua declaratoria di ineleggibilità e la conseguente illegittimità della proclamazione alla carica di Consigliere dell’Ordine, propongono reclamo i due avvocati ricorrenti, anch’essi candidati.

Efficacia immediata. Trattandosi di elezioni non contestuali all’attività di commissario d’esami, bensì immediatamente successive alla data di cessazione dell’incarico, il Consiglio Nazionale Forense ha accolto il reclamo.
Infatti, afferma il CNF, le dimissioni dalla carica di componente della commissione per gli esami di avvocato non hanno natura recettizia e non necessitano di accettazione né di nomina del sostituto ai fini della loro validità, sicché sono immediatamente efficaci quale dies a quo per l’ineleggibilità prevista dall’art. 47 l. n. 247/2012. In particolare, l’articolo appena citato prevede che «gli avvocati componenti della commissione non possono essere eletti quali componenti del consiglio dell’ordine, di un consiglio distrettuale di disciplina, del consiglio di amministrazione o del comitato dei delegati della Cassa nazionale di previdenza e assistenza forense e del CNF nelle elezioni immediatamente successive alla data di cessazione dell’incarico ricoperto».

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