Professione forense

Congresso nazionale forense, la Cartabia sulla riforma della giustizia

Redazione

Riforma della giustizia. La riforma costituisce un approdo ineludibile - secondo la Guardasigilli – perché «un sistema moderno, un Paese, una democrazia moderna non possono funzionare senza una giustizia che funziona, in un momento in cui l’Italia, agli occhi dell’Europa è ancora un osservato speciale».

Tra i vari temi affrontati, in particolare, la Guardasigilli ha portato l’attenzione dell’avvocatura alla disciplina della prima udienza, «con la concentrazione di tutte le attività nella prima udienza, si riduce sensibilmente la durata del processo e non si comprimono i diritti delle parti. Questo voglio sottolinearlo: e vale per il civile come per il penale. La necessità di un’accelerazione e di una riduzione dei tempi non può mai avvenire a scapito della qualità della risposta di giustizia».

L’Italia – ha aggiunto Marta Cartabia – «è stata vergognosamente condannata 1202 volte per la violazione del principio della ragionevole durata del processo: un numero doppio del secondo in classifica, la Turchia, che ha riportato 608 condanne».

 

La Guardasigilli ha parlato di digitalizzazione e Ufficio del processo, misure per l’edilizia giudiziaria, reclutamento dei magistrati e del personale amministrativo e infine, non ultima, la sua principale preoccupazione di sbloccare l’esame per l’accesso alla professione di avvocato e poi il concorso per magistrato «perché l’ordine forense, come la magistratura, sono alleati fondamentali per l’obiettivo comune che tutti vogliamo raggiungere».

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