Commissione interministeriale: avvocati e commercialisti chiedono di poter collaborare
Il contenzioso arretrato e le lungaggini processuali attanagliano ormai la giustizia tributaria. Per risolvere tali problematiche, Il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Daniele Franco, e il Ministro della Giustizia, Marta Cartabia, hanno firmato il decreto con cui è stata istituita un’apposita Commissione interministeriale (vedi la news Istituita una commissione interministeriale per la giustizia tributaria su dirittoegiustizia.it).
Al fine di contribuire ai lavori inerenti il contenzioso arretrato e la riduzione della durata dei processi, il Presidente facente funzioni del CNF, Maria Masi, e il Presidente del Consiglio nazionale dei Commercialisti, Massimo Miani, hanno inviato una missiva al Ministro della Giustizia, Marta Cartabia e al Ministro dell’Economia, Daniele Franco, chiedendo la possibilità di includere nella suddetta Commissione interministeriale un rappresentante per ciascuno dei loro Ordini professionali.
Essi scrivono di aver «preso atto degli obiettivi del Governo, che condividiamo, e, in particolare, della preoccupazione relativa ai tempi di trattazione dei ricorsi per cassazione e al notevole arretrato accumulatosi nel grado di legittimità che attualmente rappresentano le principali criticità del giudizio tributario, nonché del termine del 30 giugno entro il quale la Commissione dovrà presentare alla vostra attenzione una relazione sull’esito dei lavori e le proposte di intervento. (...) E di cogliere con favore il fatto che la riforma della giustizia tributaria rientri tra le priorità di azione indicate dal Governo, obiettivo coerente con le indicazioni dell’Unione europea».
Aggiungono inoltre che vorrebbero continuare «in questo percorso virtuoso al servizio del Paese e di questo Governo avendo l’opportunità di essere concretamente e coerentemente ascoltati su proposte che promanino anche dagli enti rappresentativi delle nostre professioni».
Una richiesta che Masi e Miani auspicano «possa essere condivisa».