Professione forense

Bando per consulenze gratuite: la replica del MEF

Redazione
avvocati

Con il comunicato n. 48/19 dell’8 marzo, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha replicato alle critiche sollevate da avvocati, commercialisti e notai in merito al bando per consulenze gratuite del 27 febbraio 2019 e con le quali veniva invocato il rispetto del principio dell’equo compenso.

Il bando non costituisce “un’opportunità lavorativa”. È questa la risposta del MEF alla richiesta avanzata dai presidenti delle tre categorie di ritirare il bando per consulenze a titolo gratuito. Il solo scopo del bando, spiega il Ministero, è quello di creare una collaborazione istituzionale con «personalità affermate», provenienti dall’ambito accademico, che siano in grado di «offrire la propria esperienza» tramite idee e «soluzioni tecniche in materie molto complesse, quali il diritto societario, bancario, dei mercati e dell’intermediazione finanziaria. Pertanto, la parola “consulenza gratuita” non deve intendersi «come rapporto di lavoro o fornitura di un servizio professionale», e tanto meno il bando costituisce un’opportunità lavorativa.
Si tratta più semplicemente di una forma di collaborazione gratuita, genere già diffuso in diverse Pubbliche Amministrazioni, che esula completamente dal tema dell’equo compenso riferito ai rapporti professionali regolati nell’ambito del settore privato.

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