Deontologia forense

Avvocati: il CNF sull’accaparramento della clientela

Redazione
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Nell’ambito di un procedimento disciplinare a carico dell’avvocato accusato di aver indotto la cliente a conferirgli l’incarico promettendole di svolgere gratuitamente le proprie prestazioni professionali e sospeso dall’esercizio della sua professione per tre mesi, il CNF ha ribadito che «costituisce illecito disciplinare l’informazione, diffusa anche attraverso siti internet, fondata sull’offerta di prestazioni professionali gratuite ovvero a prezzi simbolici o comunque contenuti bassamente commerciali, in quanto volta a suggestionare il cliente sul piano emozionale, con un messaggio di natura meramente commerciale ed esclusivamente caratterizzato da evidenti sottolineature del dato economico».
In particolare, il Consiglio chiarisce anche che, tolti i quattro canoni complementari dell’art. 19 del previgente codice deontologico relativi a specifiche fattispecie incriminatrici, la medesima disposizione, in apertura, sancisce il divieto generale di qualsiasi condotta finalizzata all’acquisizione di clientela che sia posta in essere con modalità non conformi alla correttezza e al decoro. Resta, infatti, pacifico secondo il CNF che, «sebbene sia ammissibile offrire di svolgere l’attività professionale forense a titolo gratuito, non è invece accettabile né rispettoso dei principi deontologici utilizzare l’apparente gratuità della prestazione per accaparrarsi clienti che, altrimenti, potrebbero non conferire l’incarico».

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